A fine maggio un rendiconto nazionale ha portato a galla l’esaurimento dei fondi per il superbonus del 110% il quale ammontava a 33,3 miliardi contro i 33,7 miliardi richiesti dagli italiani. La conseguenza è stato lo stop a nuove proroghe e gli annessi dubbi di chi ha già richiesto l’agevolazione statale, e le aziende coinvolte. Stando a quanto dichiarato dal Governo non dovrebbero esserci problemi per quel che riguarda il proseguimento dei lavori già avviati da momento che il credito acquisito dagli istituti di credito è esigibile e lo sarà per tutti i crediti ceduti prima di uno stop formale a nuovi fondi.
Per quanto concerne il futuro, i partiti stanno facendo leva sul Governo affinché almeno alcune realtà come le ville indipendenti, le case popolari ed alcuni impianti sportivi possano continuare a beneficiare dello sconto del 110%. Intanto è stata introdotta una novità con un emendamento al decreto Aiuti, approvato dalle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera, grazie alla quale le banche potranno cedere il credito a tutti i soggetti diversi da consumatori o utenti, quindi non più vincolate a cedere il credito a favore dei clienti professionali privati. Questa disposizione si applica anche alle cessioni comunicate all’Agenzia delle Entrate prima della data dell’entrata in vigore della legge del decreto Aiuti.